Fra i brand italiani di streetwear made in Italy in circolazione, Monoty si distingue non solo per i suoi prodotti - creativi, irriverenti, ben fatti e senza tanti fronzoli - ma soprattutto per le sue capacità di comunicazione innovative.. e anche per essere dei gran sostenitori del progetto Vanitas'Market!!! Ecco a voi l'intervista in esclusiva con Augusto "Ago" Abbati, la "mente" di Monoty, che ci parla della sua idea imprenditoriale e della nuova campagna SS 2011
V: Come nasce il progetto monoty? Hai qualche consiglio per chi sta decidendo di affrontare questo percorso?
A: Monoty è nato due anni fa da un’incoscienza giovanile, guidata da una forte passione per il mondo della moda street.
So che parlare di incoscienza per giustificare un progetto possa sembrare fuori luogo, ma in questo caso l’accezione del termine racchiude tanti elementi positivi .
Con l’esperienza acquisita in questi primi anni nell’ambiente , toccando con mano le difficoltà quotidiane, ci siamo accorti che, senza quello spirito , non avremmo mai iniziato… quindi beata incoscienza…
Alla luce di questo, l’unico consiglio che mi sento di dare è:
se avete un’idea, un progetto, fate di tutto per realizzarlo senza mollare, l’importante è che ci mettiate davvero tutta la passione e l’impegno che avete, questo sopperirà agli errori che inevitabilmente si fanno all’inizio!
V: In cosa si differenzia il tuo brand nel panorama della moda street italiana?
Hai dei brand competitors che ami particolarmente?
A: Il nostro concept è molto semplice.
Monoty, non ha uno stilista o un designer che pensa in toto la collezione, che la disegna e la realizza dandogli solo la sua impronta, ma un team di persone che amano vestirsi in un certo modo, hanno una cultura street, influenze musicali, culturali di un certo tipo, insomma uno stile di vita che cercano di trasmettere al brand.
Penso che questo rappresenti la nostra forza.
Sappiamo che i più “puri” potrebbero obbiettare che questo comporti mancanza di un’identità precisa.
Noi crediamo invece che questo modo di concepire il prodotto garantisca , stagione dopo stagione freschezza al nostro progetto , contribuendone alla longevità.
L’identità precisa di Monoty è rappresentata dal target al quale ci rivolgiamo, dai negozi nei quali distribuiamo le nostre collezioni e dall’immagine promozionale che deve avere il nostro brand.
Ci sono tantissimi brands che amo, la maggior parte provengono dall’area scandinava, ma anche in Italia ci sono tanti concorrenti/amici che a mio parere stanno facendo un ottimo lavoro tra questi posso citarti: Byg Bang, Bored, Button Noise, On and On, Artillery Lane.
V: Come scegli i tuoi collaboratori? Quali sono le caratteristiche che apprezzi di più in un team?
A: Quando inizi un progetto che sulla carta somiglia più a un’utopia che a un lavoro vero e proprio, dal quale potrai ricavare un futuro, per come la vedo io, non hai dei “collaboratori” ma veri e propri compagni di viaggio.
Lo dico davvero, senza retorica, perché un collaboratore è spesso una persona che segue comunque interessi personali.
Noi invece abbiamo la fortuna di essere un team composto da persone che mettono davanti a tutto il progetto, con un abnegazione unica, traendo forza da tutte le soddisfazioni che questo sà dare.
Il team di Monoty si è creato sul campo in questi anni e se dovessi elencare caratteristiche che ci accomunano non avrei dubbi: passione sfrenata per quello che facciamo, creatività e uno spirito di sacrificio fuori dal comune.
Nel nostro team ognuno ha un suo ruolo preciso, io curo la parte amministrativa e organizzativa , Biagio la parte commerciale, Luca coordina tutta la parte grafica e di immagine del brand, Marco gli eventi e Andrea la parte web e illustrativa, oltre a questo “zoccolo duro” ci sono tanti altri collaboratori, free lance, amici che ruotano attorno al progetto Monoty rendendolo possibile ogni giorno.
Personalmente nei confronti di tutti i ragazzi che quotidianamente condividono con me questo progetto provo una riconoscenza inestimabile.
V: Come vedi la nascita di molti micro-brand creativi come quelli accolti al Vanitas'Market? C'è un futuro nel mercato per le autoproduzioni oppure sono da considerare come un fenomeno passeggero, legato alla crisi economica?
A: Negli ultimi anni ho visto un sacco di brand creativi, persone che come noi mettevano tutto quello che avevano nel loro progetto, marchi che proponevano capi innovativi, una ricerca e un’identità precisa, ben studiata e con un grande appeal.
La maggior parte di questi però, a mio modesto parere, faticano per indole a calarsi in un’ottica di mercato.
La mia formazione è economica, e la prima cosa che ho capito appena mi sono avventurato in questo mondo è che, per quanto creativo e geniale tu sia nelle tue produzioni, non puoi ignorare delle leggi di mercato che esistono da molto prima di te e che, volente o nolente, condizionano qualsiasi prodotto.
E qui non c’entrano i periodi o la crisi economica a mio parere.
Se tu lanci un prodotto geniale e riesci a dargli un appeal commerciale le tue buone possibilità penso che tu le abbia ancora.
Vedo però tanti progetti che nascono con un po’ di supponenza, che magari dal punto di vista “stilistico” è il più delle volte è giustificata, ma taglia le gambe al lato commerciale.
Penso che la vera genialità sia quella di creare un prodotto nuovo, fresco come si dice in gergo “figo” che abbia però una buona diffusione senza dover per forza diventare un prodotto di massa.
In media stat Virtus.
V:Parlaci un pò della tua nuova campagna per la SS 2011.. cosa c'entra Monoty con una ragazza nuda?
A: Lo shooting SS 2011 è il primo shooting vero e proprio di Monoty.
Agli inizi, con tempi e budget limitati, eravamo costretti a badare al sodo, quindi davamo priorità ad alcune cose e ne sacrificavamo altre.
Finalmente abbiamo avuto tempo e modo di pensare a uno shooting che identificasse il nostro progetto, che potesse essere il biglietto da visita della collezione.
Insieme al fotografo Paris Koumiotis abbiamo pensato alla location, alla realizzazione di ogni singolo scatto e per la prima volta non abbiamo dato centralità solo al prodotto, ma anche a situazioni e personaggi che identificassero il nostro target.
Abbiamo scelto il teatro come location perché ci piaceva l’idea di presentare il brand in un luogo totalmente antitetico rispetto a quello che è il nostro prodotto, da qui l’assurdità di molti scatti come ad esempio quello dove il ragazzo sdraiato in platea cerca di cambiare canale con un telecomando.
Tutto questo si sposava perfettamente con il nostro messaggio pubblicitario storico “What are you LOOKing for? “ “Che cosa stai cercando? “.
Vedo che sei un’ottima osservatrice.
La ragazza nuda, oltre ad avere un ruolo importante in alcuni scatti, è in un certo senso un preludio a quello che sarà l’introduzione della linea femminile monoty dalla stagione FW 2011.
Ecco spiegata la sua presenza “senza veli”. Insomma c’è ma non si è ancora vestita…
V:Sappiamo che Monoty ama gli eventi e le collaborazioni.. Qualche novità?
A: Beh Monoty vive di eventi e collaborazioni. A volte abbiamo persino paura che guardando il nostro sito o le pagine Monoty nei vari social network qualcuno possa confonderci con uno staff di promotori di eventi…eheheh
Scherzi a parte, abbiamo da sempre accostato l’immagine del nostro brand a quella di eventi legati alla musica elettronica o ad eventi che riteniamo originali e stimolanti come il tuo Vanitas perché pensiamo che il nostro prodotto si adatti particolarmente a quel target.
Queste collaborazioni aumentano ogni stagione con nostro immenso piacere e, piano piano, stiamo diventando partner di eventi che spaziano in quasi tutto il nord Italia ; per citarne qualcuno potrei dirti Just Married a Verona, Fresh a Milano, Wow a Reggio Emilia, I Love Electro a Bressanone e molti altri.
Anche le collaborazioni “di prodotto”, per intenderci, stanno con nostro immenso piacere crescendo di collezione in collezione, come abbiamo fatto con Bored e Il Deboscio per i nostri portafogli, faremo con altri brand nelle prossime stagioni… e si vedranno cose molto interessanti…
Penso che un brand “new street” come il nostro debba sempre cercare featuring che lo distinguano dagli altri, che arricchiscano e diano un tono d’unicità all’interno della collezione.
V: Grazie mille Ago!
A: Grazie mille e complimenti per la veritiginosa crescita di Vanitas!!
V: :-)!!
Se questa intervista vi ha incurisito, visitate il sito di Monoty!
www.monoty.com
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