venerdì 4 marzo 2011

INTERVISTA SU I-FASHION

Vi riporto l'intervista effettuata da I-Fashion!
questo è il link: http://www.i-fashion.it/vanitas-market/



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Vintage, remake e autoproduzioni al Vanitas Market

Non si può negare il fatto che il vintage sia ritornato in maniera preponderante e così gli appuntamenti si moltiplicano e gli stilisti si sbizzarriscono. Elisa, ideatrice e organizzatrice del Vanitas Market, vintage, remake e autoproduzioni di Cremona ci racconta un po’ questo mondo variegato e com’è nata l’idea di dare vita ad una Cremona Vintage.

Come nasce l’idea di una fiera vintage a Cremona? Cosa distingue Vanitas dagli altri appuntamenti vintage?

Il Vanitas’Market, nato a maggio del 2010, è un appuntamento dedicato non solo al vintage, ma anche e soprattutto alle autoproduzioni di giovani stilisti/designer/artigiani.
La mia volontà è infatti di creare un evento dalla concezione “commerciale” ma dallo spirito totalmente creativo. Vanitas’Market vuole essere sì una specie di temporary shop all’aperto dove i visitatori possano fare acquisti, ma anche e soprattutto un punto di riferimento per gli appassionati del genere e per tutti i creativi in generale. La scelta di Cremona, poi, è dettata dalla mia residenza anagrafica, ma non solo…è anche un tentativo, direi ben riuscito, di dotare la mia città di un interesse turistico più variegato, e di dimostrare che non esiste solo Milano come città dell moda…ma anche la provincia può dire la sua!

Cosa vuol dire oggi vestire vintage?
Vestire vintage al giorno d’oggi significa soprattutto mixare ed incrementare la propria capacità critica… . Non è necessario – anzi, trovo che sia un po’ scontato se non ridicolo – vestire al 100% con capi vintage. Lo styling vincente è invece un adeguato insieme di vintage, capi preziosi di marca, autoproduzioni artigianali e capi più cheap. Per avere uno stile unico, anche se in linea con la moda del momento.

Che pezzo non deve mai mancare nell’armadio di una donna vintage?
Secondo il mio personale giudizio – e il mio armadio ne è un testimone fin troppo eloquente – se si vuole acquistare dei capi vintage opterei sicuramente per qualche capo spalla anni ‘60 e ‘70, dalla linea asciutta che dona a qualunque fisico, per una serie abitini da cocktail e da giorno (dal classico tubino nero ai prendisole in cotone stampato) e per una discreta varietà di accessori da abbinare in base allo stile o al colore dell’abbigliamento come occhiali da sole, bijoux, cinture, borse.

C’è un capo vintage che secondo lei ha fatto la storia?
Beh, non ce n’è solo uno… ci sono tantissimi esempi, sia nella storia della moda più recente che in quella più antica. Ci sono capi che hanno fatto la storia per il loro buon gusto, perché indossati dai divi di Hollywood… o semplicemente perché hanno fatto scalpore. Nell’ultimo caso, ad esempio le tute intere riprese dall’abbigliamento da lavoro, o la minigonna di Mary Quant. Davvero difficili da indossare con classe.
Direi che i capi più ripresi dagli stilisti, e irrinunciabili per una donna di oggi, siano il sopracitato trench, un tubino nero stile Audrey, un foulard vintage, un cappello stile Borsalino e una borsa a mano ( la Kelly, beh, naturalmente non tutti se la possono permettere!).

Chi è il visitatore tipo del vostro appuntamento?Cosa cerca chi viene alla vostra fiera?
Il nostro target di visitatori è molto variegato..si va dalla signora griffata alle ragazzine in jeans skinny. Di certo la tipologia di visitatore prevalente è dai 25 ai quarant’anni, di sesso femminile, molto attento alla moda ma non schiavo, con uno stile personale. Fin dalla prima edizione sono stati molto presenti anche molti operatori del settore moda come stylists, designers, giornalisti, grafici e buyers. E questo è un grande traguardo! L’importante non è quanto si spende, ma spendere bene.

Secondo lei, qual è oggi l’appuntamento vintage più importante in Italia?
Per anni ho girato in mercatini di paese e dell’usato – i posti migliore per fare veri affari – anche se ultimamente è sempre più difficile trovare dei bei pezzi a prezzi convenienti. Questo è un po’ il problema del vintage, al giorno d’oggi.. l’ascesa della sua popolarità e la difficoltà di trovare merce in buono stato dagli anni ‘80 in giù ha fatto salire vertiginosamente i prezzi e ha contemporaneamente abbassato la qualità dei venditori. Direi che l’evento più importante è NEXT VINTAGE al Castello di Belgioiso, re incontrastato del vintage da tantissimi anni.
Molto ben curati e moderni nella concezione, anche dal punto di vista della comunicazione, il VINTAGE SELECTION alla Stazione Leopolda di Firenze e il SUMMER JAMBOREE a Senigallia (AN). Quest’ultimo lo consiglio, più che per lo shopping, per vivere un’esperienza vintage a 360°, con concerti, serate e una “fauna” di avventori in stile anni ‘50 davvero spettacolare.

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