“There's nothing left of this
They steal your innocence
There's nothing left of this
What use is innocence
And I feel it all
Yeah I'm awake and I know it 'cause I hit the ground”
“Cold Wind” - Black Rebel Motorcycle Club
Cremona a volte è una città noiosa. Circondata dai campi, immersa nella nebbia della pianura padana, può ingoiarti con la sua provinciale immobilità.
Tuttavia, essendo la mia città, ed avendo deciso di tornare a viverci e di cercare di cambiare un po' le cose attraverso la fondazione di Vanitas, amo ritrovarmi a cercare fra i miei concittadini dei barlumi di talento e innovazione, che a volte diventano veri e propri fari che ci aiutano a destreggiarci nella nebbia.
Uno di questi è la giovanissima fotografa Giulia Voltini, nata a Cremona un venerdì 17 maggio del 1991.
Diplomata al Liceo scientifico, condivide con me una testa piena di idee e tanta confusione.
Le sue più grandi passioni sono la fotografia, la musica, la danza e lo snowboard.
Il suo talento si manifesta non solo nelle sue foto – spesso autoscatti - e nell'immaginario ben specifico che le racchiude, ma anche attraverso il suo stile, la sua immagine fisica ed estetica: moderna (provetta snowboarder, spesso accompagna testi di canzoni ai suoi scatti) ma anche così dolcemente e malinconicamente retrò...un po' stile “vergine suicida” per intenderci.
Di lei mi ha colpito subito la sua consapevolezza estetica, quest'uso raffinato del suo stesso corpo, mai volgare eppure molto moderno.
Ho chiesto a Giulia di descrivermi cos'è per lei la fotografia, e dato che mi ha descritto molto chiaramente i suoi pensieri, preferisco riportarli:
“Della fotografia mi ha sempre affascinato quel suo particolare modo di parlare nel silenzio di un immagine.
Sono una persona di poche parole, e ho trovato nell’immagine fotografica il mezzo ideale per trasmettere il mio stato d’animo e i miei pensieri, per questo la maggior parte delle fotografie sono autoscatti. L’obbiettivo è suscitare emozione nello spettatore. L’immagine deve parlare da sola, dar l’impressione di respirare e avere vita propria, raccontare una storia, creare una visione personale della realtà esterna, o addirittura crearne una alternativa all’interno della foto. E’ anche un modo per raccontare se’ stessi, ogni lato del proprio carattere, giocando con vari personaggi nei diversi scatti. L’importante è comunicare, esprimersi e lasciare che il messaggio arrivi al mondo.”
In campo fotografico il primo successo l’ha ottenuto a Febbraio, quando ha vinto il concorso “The Black Book Project” indetto da H&M in collaborazione con un giovane stilista svedese. Tra 20000 partecipanti hanno scelto 17 grafiche per una collezione in edizione limitata di t-shirt da distribuire in tutti gli H&M store in giro per il mondo.
A maggio ha vinto inoltre il concorso “IO mi vedo così” organizzato dal Centro Italiano della Fotografia d’Autore, che ha sede a Bibbiena, in provincia di Arezzo; l’autoritratto è esposto al centro e pubblicato sul catalogo della mostra.
Ha in attivo la mostra itinerante “Io FotografA”, insieme ad altre ragazze, che ha visto come prima tappa Castelvetro.
Giulia sarà presente al Vanitas'Market il 9 e 10 ottobre 2010 per immortalare l'evento... e chissà che non esponga per la prossima edizione di maggio...
Io me lo auguro!!
Per contatti: giulyvoltini@hotmail.it
facebook: GIULIA VOLTINI
“Kill me if you dare
Hold my head up everywhere
Keep myself right on this train
I’m the Underdog
Live my life on a lullaby
Keep myself riding on this train
Keep myself riding on this train
It don’t matter
I won’t do what you say
You’ve got the money and the power
I won’t go your way
And I can’t take for the people
They don’t matter at all
And I’ll be waiting in the shadows
‘Til the day that you fall”
“Underdog”- Kasabian
"You fucked up my life" - Blink 182
“All around me are familiar faces
Worn out places, worn out faces
Bright and early for their daily races
Going nowhere, going nowhere.”
“Mad World” - Gary Jules
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